Il termine SEO tecnico può sembrare scoraggiante, lasciando molti principianti confusi e intimoriti. Tuttavia, con una conoscenza di base di alcuni concetti di SEO tecnica, anche se autogestisci il tuo sito web è possibile ottimizzarlo per ottenere un posizionamento più elevato sui motori di ricerca.
La SEO tecnica comprende una serie di miglioramenti tecnici che mirano a migliorare la capacità del motore di ricerca di analizzare il contenuto delle pagine e a migliorarne le prestazioni. Implementando questi miglioramenti tecnici della SEO, i proprietari dei siti web possono contribuire a garantire che il loro sito sia facilmente individuabile dai motori di ricerca e che i loro contenuti siano facilmente accessibili agli utenti.
Core web vitals, https, dati strutturati… In questo articolo scoprirai cosa sono e come, con pratiche semplici, puoi iniziare ad ottimizzare il tuo sito e ottenere un migliore posizione sui motori di ricerca.

l’importanza della SEO tecnica per il posizionamento e la visibilità del vostro sito web.
La SEO tecnica è in sostanza un insieme di best practice per garantire che i crawler dei motori di ricerca possano accedere, scansionare e indicizzare correttamente il contenuto del tuo sito Web.
Essa abbraccia vari aspetti della progettazione e sviluppo di un sito web come velocità di caricamento, architettura del sito, usabilità sui dispositivi mobili e markup dei dati strutturati.
Lavorare su questi aspetti è fondamentale per qualsiasi sito indipendentemente dalle dimensioni e da come intende raggiungere il proprio pubblico, questo perché aiuta ad incrementare traffico organico che non ha alcun costo di mantenimento diretto.
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Conduci un audit SEO per identificare i problemi tecnici da risolvere.
L’esecuzione di un audit SEO è un passo fondamentale per garantire che il vostro sito web sia ottimizzato per i motori di ricerca.
Un audit SEO tecnico ti aiuterà a identificare eventuali problemi tecnici che possono influire sul posizionamento del vostro sito web nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca.
Tra i problemi tecnici più comuni che possono essere riscontrati vi sono:
- Link non funzionanti
- Contenuti duplicati
- Lentezza delle pagine
- Architettura del sito scadente
- Uso dei tag HTML sbagliato
- Risorse non disponibili (404)
Se il tuo sito è già online uno degli strumenti che puoi usare è sicuramente google search console (qui la guida su come collegare il sito a Google Search Console), è uno strumento estremamente potente e gratuito che fornisce già diversi suggerimenti.
SEO tecnica: le aree di ottimizzazione per ottenere un buon risultato
Come abbiamo visto sopra Condurre una audit SEO tecnica è fondamentale per scoprire le criticità che impediscono alle nostre pagine di performare come vorremmo. Ora però passiamo all’azione, oltre a seguire i suggerimenti di google search console quali sono le principali aree su cui puoi intervenire.
Robot.txt e sitemap.xml
Sono i primi file del tuo sito che un bot vede e sono per questo estremamente importanti.
Il file robot.txt, come è possibile intuire dal nome, contiene le istruzioni per i robot con i contenuti indicizzabili e quindi da mostrare nella SERP.
Se utilizzi Wordpress e non hai fatto modifiche particolari il file sarà molto probabilmente così:
Sitemap: https://tuosito.it/sitemap.xml
User-agent: * Disallow: /wp-admin/
Allow: /wp-admin/admin-ajax.php
La prima riga indica il percorso della sitemap del sito. La seconda riga indica il percorso delle pagine non indicizzabili la terza una eccezione alla seconda riga.
Il file sitemap.xml è, invece, un file contenente l’elenco delle url indicizzabili. È importante fornire una sitemap sempre aggiornata al motore di ricerca con le priorità (le pagine che vorresti fossero scansionate per prima) e le date di pubblicazione ed aggiornamento delle pagine. Infatti, in mancanza di questo, il crawler tenterà di ricostruire la struttura partendo dalla homepage del sito, passando magari su contenuto vecchio e già scansionato sprecando il crawl budget.
Utilizza il protocollo sicuro HTTPS: rendi il tuo sito sicuro e rispettabile alla vista di utenti e motori di ricerca
Oramai non ci si pensa più di tanto ma ancora diversi siti, soprattutto molto vecchi, non hanno il certificato SSL e non trasmettono utilizzando il protocollo sicuro HTTPS.
È errore comune, infatti, pensare che la crittografia HTTPS serva solo per quei siti che ricevono dati dal visitatore.
Al contrario, molti utilizzatori, con gli anni, hanno iniziato a guardare alla presenza del famigerato lucchetto come fattore di sicurezza e attendibilità del sito. Oggi il protocollo HTTPS è, per Google, un fattore di ranking e diversi browser stanno mostrando avvisi sempre più evidenti e spaventosi se la connessione al sito non è protetta.
L’HTTPS è quindi ormai imprescindibile per qualsiasi sito e diversi hosting lo offrono gratuitamente o a pochi euro all’anno.
Il contenuto “mixed content”
I mixed content, in italiano contenuti misti, sono risorse richiamate mediante protocollo http in un sito https, questo genera un avviso sul browser del visitatore che non è sintomo di affidabilità.
Solitamente questo avviene quando un sito precedentemente in HTTP viene trasferito sotto protocollo HTTPS, senza però aggiornare i link alle risorse (contenuti multimediali, fogli stile, javascript etc).
Ottimizza gli url e la gerarchia dei contenuti
Un sito con una giusta alberatura e gerarchia dei contenuti non solo facilità la navigazione dell’utente umano ma semplifica anche il lavoro dei bot che possono capire meglio l’organizzazione del sito e le correlazioni che ci sono tra i vari contenuti del sito. è quindi un aspetto fondamentale della SEO tecnica molto spesso trascurato.
Oltre a uno studio accurato di come strutturare il sito e all’uso di categorie e tag, può aiutare l’uso di breadcumb (letteralmente “briciole di pane”), sezioni articoli/prodotti correlati e, se la correlazione è forte, l’uso di link direttamente all’interno del testo principale della pagina.
Utilizzare una link building interna efficace, inoltre, aiuta i crawler a conoscere meglio il nostro sito e a capire quali contenuti scansionare prima e con più frequenza, ottimizzando l’uso del crawl budget ( il budget che Google e gli altri motori di ricerca affidano alla scansione di un sito).
Per ottimizzare la struttura degli URL, è necessario assicurarsi che sia di facile utilizzo e che aiuti i visitatori e i motori di ricerca a identificare facilmente le pagine. Ad esempio, l’uso di parole descrittive negli URL piuttosto che di parole generiche come “page-id=123” o “post=456” rende più facile sia per i visitatori che per i crawler capire di cosa tratta la pagina. Oltre ad inserire all’interno della url della pagina direttamente la keyword principale per cui si vuole essere trovati, può aiutare l’utilizzo della categoria principale nel permalink.

I core web vitals, ottimizzate la velocità e le prestazioni del vostro sito web per migliorare l’esperienza del visitatore e il posizionamento nella SERP.
Introdotti per la prima volta da Google a Maggio 2020 e diventanti fattore di ranking dal 2021, i core web vitals (o, in italiano, segnali web vitali sono uno dei fattori più importanti da tenere in considerazione quando si parla di SEO tecnica.
Lo scopo dei core web vitals è valutare, sulla base di diversi fattori tecnici, l’esperienza utente all’interno della pagina valutando la velocità di caricamento della pagina, l’interattività e la stabilità visiva.
Le principali metriche dei core web vitals sono:
- Largest Contentful Paint (LCP): riassumendo, misura il tempo di caricamento del contenuto più grande mostrato a schermo quando si apre la pagina.
- First Input Delay (FID): misura il tempo trascorso tra la prima interazione del visitatore (es. click su un link o un bottone) e quando l’azione viene effettivamente effettuata.
- Cumulative Layout Shift (CLS): misura quanto gli elementi della pagina si spostano durante il caricamento.
- Time to First Byte (TTFB): questa metrica misura il tempo che passa tra la prima richiesta di risorse del browser dell’utente e quando arriva la prima risposta da parte del server del sito.
Largest Contentful Paint (LCP)
Questa metrica misura il tempo di caricamento del contenuto più grande che appare nello schermo del visitatore ed è di conseguenza essenziale per capire i tempi di caricamento del sito.
Gli errori più comuni che possono incidere negativamente in questo caso possono essere:
- Contenuto di blocco della visualizzazione (come codice javascript inserito nell’header del sito): questo contenuto costringe il browser del visitatore a fermare il caricamento della pagina
- Immagine “above the fold” non ottimizzata o caricata tramite lazyloading
- Uso di caroselli/slider
- Uso di video
Ricorda che questa metrica prende in esame solo il contenuto che appare a schermo quando il dispositivo dell’utente apre la pagina (il cosiddetto contenuto “above the fold”) e non quello che appare quando l’utente scrolla la pagina (contenuto “below the fold”).
Inoltre, penalizza contenuti a schermo troppo invasivi come popup e pubblicità che potrebbero andare a coprire il contenuto considerato più grande.
First Input Delay (FID)
Questa metrica misura il tempo che passa tra la prima interazione dell’utente sugli elementi della pagina come collegamenti ipertestuali, bottoni ed è quindi un valore che misura l’interattività della pagina.
In questa metrica Google misura solo la prima interazione che rappresenta il benchmark sulle capacità di risposta del sito anche dal punto di vista di un utente reale. Un buon risultato è mantenere questo parametro sotto i 100millisecondi. Uno degli errori principali che peggiorano questa metrica è il caricamento in modo sbagliato di javascript.
Cumulative Layout Shift (CLS)
Misura i cambiamenti improvvisi al layout e agli elementi all’interno dello schermo, può essere peggiorato da:
- Font dei testi “above the fold” non precaricato e/o caricato con direttiva “display:swap”: In questo modo il browser dell’utente carica subito il testo utilizzando un carattere di sistema e cambiandolo con quello imposto dal gestore del sito una volta caricato, questo però crea un cambio al layout della pagina, soprattutto se i due font sono molto diversi.
- Elementi immagine senza delle misure dichiarate: dichiarare quanto un elemento immagine occupa all’interno dello schermo dell’utente permette al browser di riservargli lo spazio e quindi posizionare correttamente gli altri elementi all’interno della pagina anche prima di caricare l’immagine
Inoltre, per sua stessa natura il CLS penalizza animazioni “above the fold” e schermate di preload, molto spesso usate per mascherare un caricamento della pagina lento.
Time to First Byte (TTFB)
Questa metrica misura il tempo che passa da quando il dispositivo dell’utente contatta il server a quando riceve il primo byte di risposta, sebbene possa essere sintomo di un server inadeguato al tipo di sito se usi un CMS come Wordpress puoi anche controllare:
- Utilizzo di una cache: senza cache il CMS ad ogni richiesta deve “ristampare” la pagina contattando il database con tempi di risposta molto più alti e consumo di risorse elevato.
- Tema o plugin non ottimizzati
Come procedere
Per scoprire le aree di ottimizzazione del tuo sito per i core web vitals, Google mette a disposizione diversi strumenti come la voce “segnali web vitali” in Search console o Pagespeed insights. Altri strumenti che puoi utilizzare sono gtmetrix e Analytics per valutare le priorità.
Dando la priorità ai segnali web vitali, è possibile offrire una migliore esperienza agli utenti, migliorare il posizionamento nei motori di ricerca e, di conseguenza, aumentare il traffico verso il sito web. Per questo motivo, dovrebbero essere una parte essenziale di un intervento SEO tecnico.
Per saperne di più:
Report Segnali web essenziali – Guida di Search Console (google.com)
Assicurati che il sito web sia mobile-friendly e che risponda alle diverse dimensioni dello schermo.
Nel mondo della SEO, l’ottimizzazione tecnica di un sito web è fondamentale per migliorare il posizionamento in serp e conquistare una quota di mercato sul web sempre più competitivo. Uno degli elementi chiave della SEO tecnica è avere un sito web mobile-friendly e responsive. Con il continuo aumento del numero di utenti che utilizzano dispositivi mobili, i motori di ricerca come Google premiano i siti web ottimizzati per l’uso mobile. Infatti, secondo uno studio condotto da StatCounter, il 58% del traffico web globale nel 2023 è stato generato da dispositivi mobili.
Avere un sito web mobile-friendly non solo migliora la visibilità e l’esperienza del visitatore, ma contribuisce anche a ridurre la frequenza di rimbalzo, aumentando così il tasso di conversione del sito. Per garantire che il vostro sito sia mobile-friendly e risponda a schermi di diverse dimensioni, dovete considerare fattori come il design reattivo, la dimensione dei caratteri, l’ottimizzazione delle immagini e la velocità della pagina.
Il design reattivo assicura che il layout del sito si adatti alle diverse dimensioni dello schermo e che risulti coerente su tutti i dispositivi. Secondo una ricerca condotta da Google, il 61% degli utenti mobili abbandona un sito web se non è mobile-friendly. Inoltre, nel 2022, il 59% delle persone nel mondo ha utilizzato un dispositivo mobile per accedere a internet, secondo Statista.
Anche la dimensione dei caratteri deve essere leggibile e scalabile per offrire una buona esperienza all’utente sugli schermi più piccoli. Secondo un sondaggio condotto da Google, il 50% degli utenti mobili afferma di sentirsi frustrato e di abbandonare un sito web se i contenuti non sono leggibili.
L’ottimizzazione delle immagini può anche migliorare il tempo di caricamento del sito, un fattore essenziale sia per la SEO che per l’esperienza dell’utente. Secondo uno studio condotto da Google, il 53% degli utenti mobili abbandona un sito se il tempo di caricamento supera i 3 secondi. Utilizzate immagini ottimizzate e comprimetele per ridurre il tempo di caricamento delle vostre pagine.
Infine, è fondamentale garantire che il vostro sito web si carichi rapidamente sui dispositivi mobili. Secondo uno studio condotto da Google, il 70% dei siti web impiega più di 5 secondi per caricarsi sui dispositivi mobili. Gli utenti mobili tendono a essere più impazienti quando si tratta di tempi di caricamento delle pagine, quindi assicuratevi di ottimizzare la velocità del vostro sito web per migliorare l’esperienza dell’utente e il posizionamento sui motori di ricerca.
Utilizza correttamente i tag di intestazione
L’uso dei tag di intestazione (H1, H2, H3, ecc.) corretti è fondamentale per far capire ai motori di ricerca l’argomento principale della pagina e per quali keyword vuoi essere trovato. E’ anche una delle aree in cui si fanno spesso errori, soprattutto se alle prime armi.
Uno degli errori più comuni, è infatti vedere questi tag come semplice orpello estetico e quindi usarli per abbellire lo scritto della pagina.
Al contrario, devi vedere il contenuto della tua pagina come un libro:
Il tag H1 è il titolo del libro e quindi può essere uno solo altrimenti la libreria/motore di ricerca non sa come catalogarti. I tag H2 sono i vari capitoli e i tag H3-H4-H5-H6 i sottocapitoli.
Seguire questa struttura gerarchica oltre a, come già detto, fornire le giuste informazioni per catalogare correttamente la nostra pagina, è fondamentale per gli screen reader e agli altri tool di accessibilità a cui si affidano gli ipovedenti per navigare nel web.
Aggiungi l’alt tag alle immagini
L’alt tag è un testo sostitutivo che gli screen reader espongono agli ipovedenti al posto delle immagini.
Un errore comune, soprattutto se si va di fretta, è fornire un alt text generico che spesso corrisponde al titolo dell’articolo o del file immagine stesso.
Questo è un errore. Oltre a non essere per niente inclusivo, in ottica SEO tecnica è una opportunità mancata, perché Google e gli i motori di ricerca lo usano per comprendere e posizionare le immagini.
Un testo alternativo il più descrittivo possibile oltre ad essere fondamentale per l’accessibilità del proprio sito permette di migliorare il proprio posizionamento. Due piccioni con una fava.
Cura la Meta-descrizione
La metadescrizione è una piccola parte di testo (generalmente dai 50 ai 160 caratteri) che i motori di ricerca mostrano in SERP ( la pagina dei risultati del motore di ricerca). è quindi abbastanza ovvio che una metadescrizione curata e accattivante sia fondamentale perché, dopo il titolo, è il secondo materiale che un potenziale visitatore guarda del tuo sito.
Una buona meta-descrizione deve, quindi, spingere il visitatore ad aprire la pagina. Gioca con i suoi sentimenti, sii persuasivo, usa frasi semplici e non abbondare con le keyword (non servono, dal momento che serve più all’utente umano che ha google)…
Ricorda, inoltre, che la Meta-descrizione deve comunque essere in tema con il contenuto della pagina, perché se non lo è (o se non viene specificata una metadescrizione) google ne sceglierà una per te, sicuramente meno efficace.

Conclusioni: quantificare il risultato raggiunto
In conclusione, la padronanza della SEO tecnica è essenziale per qualsiasi sito web che voglia posizionarsi in alto nei risultati di ricerca. La SEO tecnica è la base su cui si fondano tutte le altre tattiche SEO. Implementando le basi, come l’ottimizzazione della struttura del sito, il miglioramento della velocità del sito e la risoluzione dei problemi tecnici, è possibile aumentare in modo significativo la visibilità del sito sui motori di ricerca. Tuttavia, la SEO tecnica è un processo continuo che richiede un lavoro costante e aggiornamenti in base alle modifiche degli algoritmi dei motori di ricerca. Pertanto, è importante rimanere aggiornati sulle ultime best practice della SEO tecnica o affidarsi a un professionista per garantire il successo del vostro sito web nel lungo periodo.
Risposte a domande frequenti
Cosa è la SEO?
SEO è un acronimo che sta per Search engine optimization, in italiano ottimizzazione per i motori di ricerca. In breve sono una serie di ottimizzazioni volte a ottenere traffico organico verso il proprio sito web dai motori di ricerca.
Qual'è è la differenza tra SEO e SEM?
La differenza tra SEO (Search engine optimization) e SEM (Search engine Marketing) è che la SEO punta ad ottenere un traffico da un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. La SEM invece punta ad ottenere traffico sul sito dalla pubblicità sui motori di ricerca.
Quali sono le tecniche SEO?
è possibile dividere la SEO in tre macroaree, SEO tecnica, SEO onpage e SEO offpage:
- La SEO tecnica prevalentemente si occupa di ottimizzare il sito web per i motori di ricerca
- La SEO onpage è l’ottimizzazione delle keyword e del copy
- La seo off-page sono tutte quelle opportunità che ti costruisci fuori dal sito (link building, guest posting, social media etc)
Cos'è il Crawl budget?
Il crawl budget è il dispendio energetico che Google o un qualsiasi motore di ricerca è disposto ad usare durante la scansione di un sito web. In sostanza questo parametro determina quante pagine il crawler del motore di ricerca scansionerà ad ogni passaggio sul nostro sito web.